Olefine Fabbrica Petrolchimica di Liaoyang, nel distretto Hongwei della Cina continentale, produttore di polipropilene, ha risparmiato 65 mila dollari all’anno in manutenzione dopo l’installazione di un sistema computerizzato Scalewatcher per il trattamento fisico dell’acqua.
Dal momento che le unità Scalewatcher sono state installate su tre scambiatori di calore dell’impianto Olefine le incrostazioni di calcare si sono drasticamente ridotte.
Due degli scambiatori di calore sono utilizzati in unità di raffreddamento rapido dell’acqua per le torri di raffreddamento. Il terzo scambiatore di calore serve l’evaporatore dell’unità di produzione di polietilene.
Le unità Scalewatcher sono montate sugli scambiatori di calore da oltre quattro anni e non si sono mai riscontrate diminuzioni nel trasferimento di calore e neanche perdite di alcun genere. In precedenza gli scambiatori dovevano essere costantemente e puliti per prevenire perdite. Nel corso dell’estate, per i picchi di temperatura, si formavano importanti incrostazioni di calcare che rendevano critica la capacità di trasferimento di calore per l’acqua di raffreddamento.
Dopo tre anni, gli scambiatori di calore sono stati ispezionati, nell’ambito del programma di manutenzione prestabilito, e si è osservato che le incrostazioni di calcare erano di minima entità. Prima dell’installazione dei sistemi Scalewatcher la manutenzione doveva essere eseguita almeno una volta l’anno.
Nei tre anni con Scalewatcher, gli scambiatori di calore hanno fornito piena capacità anche durante il periodo del picco estivo di consumo d’acqua di raffreddamento, consentendo risparmi sui costi aziendali per minori tempi di inattività e lavoro.
Scalewatcher è un sistema non invasivo che utilizza una bobina avvolta sulla tubazione da trattare connessa a un’unità generatrice di oscillazioni elettriche a modulazione di frequenza.
Questi impulsi inducono campo elettrico concentrico attorno all’asse della tubazione. Come conseguenza di quest’azione, qualsiasi particella carica o ione in movimento all’interno del campo è sottoposto alla cosiddetta forza di Lorentz che influenza la nucleazione iniziale, con conseguente generazione di cristalli che non si “attaccano” tra di loro.
Questa caratteristica consente al flusso dell’acqua di trascinare le particelle senza che esse si depositino sulle pareti della condotta. Il fenomeno riguarda anche le incrostazioni preesistenti che saranno gradualmente eliminate.